Conversazione con Marco Martinelli

incanto dante paradiso

Mercoledì 21 agosto, alle 21:00, il regista Marco Martinelli concluderà la serie di incontri estivi organizzati dalla Capit a Marina di Ravenna. Il tradizionale appuntamento con la rassegna Un Poeta da ricordare quest’anno cede il passo ad un momento di ascolto e approfondimento dedicato al Sommo Poeta. La serata si svolgerà nella consueta cornice dell’Auditorium G. Di Stefano, in Piazzale Marinai d’Italia, 21.

Marco Martinelli: Nel nome di Dante

Marco Martinelli presenterà il suo ultimo libro, Nel nome di Dante (ed. Ponte alla Grazie). Piccolo e prezioso testo, l’Autore dichiara espressamente di averlo scritto per i ragazzi e le ragazze. L’intento è quello di accompagnarli dentro la Commedia, “cattedrale rilucente di oscurità”, come fece con lui adolescente il padre Vincenzo.

Destreggiandosi tra le spesso incerte fonti sulla vita di Dante, Martinelli ne tratteggia alcuni passaggi chiave. Incontriamo Dante adolescente, giovane poeta, soldato a Campaldino, priore, ambasciatore fiorentino dal Papa e poi, sconfitto ed esule, profugo da una Corte all’altra e finalmente a Ravenna dove Guido Novello, antesignano dei mecenati, altro non gli chiede se non di “illuminare la città con la sua presenza”.
Mirati riferimenti alla Commedia, ma anche alle opere precedenti (soprattutto la “Vita nova”), delineano un Dante la cui poetica è strettamente intrecciata alla sua vicenda biografica.
Per Martinelli, Dante non è “solo” il Poeta. Scorrendo queste pagine scopriamo l’uomo comune ma esemplare per la coerenza, pur nella mutevolezza delle scelte contingenti, di un sistema valoriale basato su ricerca del bene, slancio verso la giustizia, impegno per la pace, dignità.

Due padri

Nasce qui, forse, oltre che nella gratitudine per il padre, che per primo lo introdusse a Dante, l’idea di una suggestiva biografia parallela. Le vicende del 1300 lasciano talora spazio a quelle di Vincenzo, alle prese, quasi settecento anni dopo, con nuovi Guelfi e Ghibellini. Anch’egli in qualche modo esule, con le sue semplici storie di vita comune (ci sono anche gli albori della Capit!), ma affrontate sempre, anche da lui, “con la schiena dritta”.
Ecco che allora il libro diventa un profondo atto di gratitudine e amore verso due Padri, quello della Lingua e il genitore, che tanto devono avere influito sulla formazione e le scelte del giovane Marco.

Molteplici piani di lettura

Un libro che si potrebbe consigliare ai ragazzi (non solo a loro, naturalmente) come porta d’accesso alla Commedia, sì, ma anche per l’interesse che può suscitare il profilo dell’Autore, che traspare, in filigrana, tra le vite dei protagonisti. Un ragazzo partito giovanissimo armato soprattutto di amore. Per il teatro, e per una donna, che lo hanno reso quello che è. Restando umile e consapevole del contributo avuto da altri: si veda l’elenco dei debiti nelle note finali, dove sfilano familiari e insegnanti, autori e studiosi, amici e collaboratori, fino a Ermanna, compagna di tutto.
Uno che non si è arricchito (e non gli sarebbe interessato: ci supporta questa bella intervista), ma che è riuscito a vivere con e di ciò che ama. Un modello probabilmente non ambitissimo in quest’epoca di vuoto ideale ma che, dobbiamo sperare, proprio i ragazzi di oggi potranno presto rendere di nuovo attuale.

INGRESSO LIBERO

La manifestazione è promossa dalla Capit di Ravenna in collaborazione con la Pro Loco di Marina di Ravenna. Gode dei patrocini di Regione Emilia Romagna, Provincia e Comune di Ravenna e del sostegno della Banca di Credito Cooperativo ravennate, forlivese e imolese.