What you see is what you see – Biennale del Mosaico

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Inaugura, sabato 8 ottobre alle ore 21:00, la mostra personale di Marco De Luca dal titolo «What you see is what you see» negli spazi del suo Laboratorio. A cura di Ilaria Bignotti, è inserita nella Settima edizione della Biennale del Mosaico contemporaneo.

What you see is what you see

L’esposizione raccoglie gli oltre cinquant’anni di ricerca dell’artista che sin dagli anni Ottanta ha sperimentato un modo diverso di intendere e interpretare l’arte musiva, dove la dimensione dell’uomo al lavoro è misura di una manualità antichissima.
Nel Laboratorio di Via Salara, 33 a Ravenna, sarà possibile osservare l’evoluzione del linguaggio di De Luca, passando attraverso le sue opere a carattere monumentale e scultoreo, e i suoi lavori più intimi, capaci di declinare l’arte musiva ora nella potenza iconica e simbolica del colore e della forma, ora nella rigorosa dimensione concettuale.
La particolarità dell’esposizione, ubicata in un luogo di lavoro nel quale si evidenziano i processi operativi e dove le opere contemplano il percorso pluriennale dell’attività dell’artista, evidenzia quell’aspetto che generalmente viene trascurato agli occhi dell’osservatore a discapito di una lettura di questa tecnica che ha un linguaggio piuttosto celato, dovuto alla sua complessità.

Marco De Luca

Nasce nel 1949 a Medicina (Bologna). Ha collaborato stabilmente con il laboratorio “Il Mosaico” di Carlo Signorini a Ravenna, dove ha avuto la possibilità di lavorare a stretto contatto con grandi artisti, come Zoran Mušič, Dorazio, Turcato. Già dai primi anni Ottanta l’approccio innovativo alla tecnica musiva si traduce nel totale abbandono del cartone, considerato fino ad allora parte integrante della progettualità musiva e ancora fondamentale per il mosaico inteso come arte applicata. Dalla fine degli anni Settanta al 2002 è docente di discipline pittoriche all’Istituto Statale d’Arte per il Mosaico Gino Severini e tiene il workshop «Mosaico» all’Accademia di Belle Arti di Ravenna. Il 1982, anno di trasferimento definitivo a Ravenna, coincide con l’apertura di un proprio atelier e con la fondazione dell’Associazione Mosaicisti di Ravenna, della quale è vicepresidente e che costituisce una costola operativa dell’Associazione Internazionale Mosaicisti Contemporanei. Nel 1996 partecipa alle campagne di restauro dei mosaici pavimentali bizantini della Domus dei Tappeti di pietra, a Ravenna. L’anno successivo collabora con Arnaldo Pomodoro alla realizzazione di un’opera per la Rocca di San Leo, in occasione dell’esposizione «Arnaldo Pomodoro. Sculture per San Leo e per Cagliostro». Nel 2003 su invito del comune di Ravenna, realizza l’opera «Mediterraneo» per la Biblioteca di Alessandria d’Egitto. È dello stesso anno la donazione dell’opera «Luogo irraggiungibile» al Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi. Le sue opere sono presenti in numerosi musei, istituzioni e collezioni private, in Italia e all’estero.

La curatrice

Nata a Brescia nel gennaio 1979, Ilaria Bignotti è Dottore di ricerca in Teorie e Storia delle Arti e Curatrice scientifica di Archivi ed Estates d’Artista (Paolo Scheggi e Francesca Pasquali); è curatrice delle installazioni artistiche per il Cammino di Brescia Bergamo Capitale italiana della cultura 2023. Dal 2003 a oggi ha ideato, organizzato e curato progetti espositivi internazionali lavorando anche con Musei, Istituzioni e Fondazioni in Italia e all’estero. Ha pubblicato oltre un centinaio di libri, tra i quali cataloghi d’arte moderna e contemporanea in occasione delle mostre curate, ha scritto diversi saggi e contributi in monografie scientifiche e cataloghi ragionati.

Ingresso libero. Orari di visita 10.00-12.30/16.30-19.00escluso domenica e lunedì.